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Storia

L’area in cui è situata la discarica è di proprietà del Comune di Vado Ligure (Provincia di Savona)
L’area in cui è situata la discarica è di proprietà del Comune di Vado Ligure (Provincia di Savona). Fino al 1992, nell’area veniva svolta attività di stoccaggio, non gestito, di rifiuti urbani.

L’area si presentava come un sito fortemente degradato dalla presenza di cumuli di rifiuti a cielo aperto, con processi di fermentazione in atto, conseguente odore sgradevole e contaminazione della zona circostante con carta, nylon e materie plastiche trasportate dal vento.

Il Comune di Vado Ligure, con la realizzazione di un progetto approvato dalla Regione Liguria nel  1988, ha provveduto a adeguare il sito a quanto previsto dalle normative all’epoca vigenti per lo smaltimento di Rifiuti Solidi Urbani (D.P.R. 915/82)  A seguito di una convenzione stipulata nel 1992 la società Ecosavona S.r.l. ha acquisito il diritto di superficie dell’area sopra citata.

  • Il sito è stato bonificato tramite la rimozione di circa 40.000 m3 di rifiuto;
  • è stata eseguita la riprofilatura dei versanti;
  • è stata predisposta la rete delle acque freatiche per la corretta regimazione delle stesse;
  • è stata effettuata l’impermeabilizzazione del sito tramite posa di argille, di teli bentonitici e in polietilene, ed è stata predisposta la rete drenante del percolato.

Nel sito così organizzato, è stato nuovamente sistemato il rifiuto precedentemente rimosso.

La colmata dei rifiuti è stata quindi impermeabilizzata con argille naturali e poi ricoperta con terreno vegetale adatto alla piantumazione e semina di adeguate specie arbustive tipiche della macchia mediterranea.

In sostanza l’ingresso di Ecosavona S.r.l. nel sito del Boscaccio ha permesso il recupero di un’area degradata a discarica controllata.

Nel corso degli anni la discarica del Boscaccio ha gestito volumetrie sempre crescenti, partendo da un quantitativo minimo di 30.000 t/anno fino a un massimo di circa 210.000 t/anno. Con la chiusura della discarica di Magliolo (SV), Ecosavona S.r.l. è diventata di fatto il principale impianto di smaltimento della Provincia di Savona. Dalla sua originaria connotazione di semplice impianto di abbancamento di rifiuti solidi urbani ha successivamente assunto sempre più il carattere di sito industriale che, oltre a gestire il corretto abbancamento di rifiuti non pericolosi e del loro trattamento preliminare (ove previsto), si occupa anche della gestione del biogas con impianti di estrazione e di combustione (nella prima fase, riconducibile al periodo tra il 1992 e il 1997) e di produzione di energia elettrica tramite una centrale di produzione alimentata a biogas (dal 1997 ad oggi).

Dal 2006 a tutto il 2009 sono stati prodotti circa 53.770 MWh di energia di fonte rinnovabile, corrispondenti ad un risparmio di 9.955 tep (Tonnelate Equivalenti di Petrolio).

In data 24 maggio 2005 la Provincia di Savona, con Provvedimento n. 3362/2005 ha approvato il Piano di adeguamento predisposto da Ecosavona in base ai requisiti del Decreto Legislativo 36/2003, ed il 13 giugno 2005 è stato avviato il nuovo impianto di stoccaggio rifiuti non pericolosi per una volumetria complessiva di circa 1.200.000 m3.

In data 28 gennaio 2008 inoltre la Provincia di Savona, con Atto Dirigenziale n. 402/2008, ha rilasciato ad Ecosavona l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi dell’art.5 del D.Lgs. 59/2005. Con tale provvedimento sono state raggruppate tutte le prescrizioni ambientali cui l’impianto deve adempiere e i piani di monitoraggio e controllo di tutti i comparti ambientali interessati dalle attività di Ecosavona. In data 14 luglio 2011 è stata emessa dalla Provincia di Savona una nuova AIA (Atto Dirigenziale n. 5014/2011) in cui sono state integrate ai contenuti della precedente autorizzazione anche le autorizzazioni rilasciate nel corso del triennio 2008-2011 per le varie implementazioni impiantistiche che sono state realizzate nel tempo.

L’ Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con Atto Dirigenziale n° 8130 del 20/12/2012 è stata successivamente aggiornata e modificata con Atti Dirigenziali n. 5348 del 12/096/2013, n. 1011 del 24/02/2014 (approvazione Variante 1), e n. 694/2015.
Nel luglio 2021, in vista del prossimo esaurimento della volumetria autorizzata e dell’assenza di impianti alternativi per il conferimento dei rifiuti urbani in ambito provinciale e regionale, è stata presentata istanza di variante sostanziale all’AIA vigente.
Con Atto Dirigenziale n° 2821 del 22/10/2021, i’AiA è stata aggiornata e modificata con l’approvazione Variante di ampliamento in sommità.

In aggiunta all’attività principale di smaltimento rifiuti, il primo luglio 2009 è entrato in funzione l’impianto di trattamento rifiuti. La società Ecosavona è autorizzata all’esercizio di una discarica per rifiuti non pericolosi (D5), ed al trattamento presso il proprio impianto del Boscaccio, di rifiuti (D9) nel rispetto di quanto prescritto dall’art. 7 del D.Lgs 36/2003 mediante un trattamento di cernita (che consente di individuare i rifiuti pericolosi eventualmente presenti) e triturazione con conseguente riduzione volumetrica in abbancamento, di quella parte di rifiuti (principalmente e quasi esclusivamente gli Urbani) che necessita di trattamento prima dello smaltimento definitivo in discarica.

L’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB)

Realizzazione dell’impianto TMB attraverso:

  • l’implementazione dell’allora esistente pretrattamento meccanico provvisorio consistente nella realizzazione di un sistema di tritumazione (triturazione e frantumazione) e vagliatura per la separazione delle frazioni secca e umida;
  • la realizzazione del nuovo impianto di trattamento biologico.

Per saperne di più

Da semplice impianto di abbancamento di rifiuti solidi urbani la discarica del Boscaccio ha assunto caratteristiche di sito industriale dedito all’attività di trattamento, smaltimento e recupero di rifiuti e alla produzione di energia elettrica da biogas.